Bullismo femminile: ragazze che aggrediscono ragazze

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Quando pensiamo al bullismo, ci immaginiamo sia qualcosa che riguarda la violenza fisica e i maschi. Esiste però anche un bullismo femminile in cui ragazze aggrediscono ragazze senza ricorrere ai pugni, ma ad esempio prendendole sistematicamente in giro e isolandole dagli altri. È un modo spesso molto sottile e invisibile a chi guarda dall’esterno, ma devastante per la vittima.

 

bullismo femminile: ragazze che aggrediscono ragazze

Le bulle non usano i pugni ma mezzi molto più sottili.

Il bullismo femminile

Le bulle ricorrono alla violenza psicologica e prendono di mira ciò che per una ragazza è di importanza cruciale in questa fase della vita: le relazioni con le sue coetanee. La bulla vuole appunto fare in modo che la sua vittima rimanga da sola, senza nessuna amica cui rivolgersi per cercare conforto, scambiare consigli, condividere paure ed esperienze, confrontarsi. Il bullismo femminile è soprattutto una aggressione relazionale che si ripete sempre, senza tregua, con l’intenzione consapevole di far soffrire chi ne è vittima.

Chi guarda da fuori non è detto che colga immediatamente la differenza tra un gruppo di ragazze guidate da una bulla e un gruppo di ragazze in cui non c’è nessuna bulla. In entrambi i casi infatti quello che le ragazze fanno è chiacchierare, probabilmente condividere sogni, speranze e preoccupazioni.

Nel gruppo della bulla però avviene un gioco spietato alle spalle di una coetanea: di lei si dicono malignità, le si attribuiscono soprannomi offensivi, la si prende in giro, si pianifica uno spam di mail che la denigrino o un’altra tattica per escluderla da ogni contatto umano. Il pettegolezzo è un’attività particolarmente eccitante, utile a far sì che i legami d’amicizia della vittima si rompano.

Quando l’aggressione è faccia a faccia, la bulla, spalleggiata dalle sue gregarie, si diverte a prendere in giro la vittima per come si veste o per come parla, la offende, la minaccia, giorno dopo giorno. Soprattutto il corpo della vittima è criticato senza pietà; così facendo, la bulla rende ancora più problematico alla vittima ciò che per ogni adolescente, maschio o femmina, è già difficile, cioè sentirsi bene nel proprio corpo.

 

Mean girls è un film molto divertente che permette di farsi un’idea sul bullismo femminile

 

Un cattivo uso della tecnologia: il cyberbullismo

Nelle mani delle bulle, anche Twitter e Facebook diventano armi micidiali. In generale, il fatto di comunicare online, senza guardare l’altro negli occhi, scatena un effetto di disinibizione che può spingere a dire cose che, nell’interazione faccia a faccia, non ci saremmo mai sognati di dire. Per la bulla i social media sono delle vere e proprie bombe con cui devastare l’autostima della vittima, ad esempio aprendo su Facebook un gruppo che la denigra. Il bullismo femminile o maschile che sia che avviene online è stato chiamato da Bill Belsey cyberbullismo.

 

Le gregarie

Come in quello maschile, anche nel bullismo femminile le gregarie della bulla contribuiscono al potere di quest’ultima. La vittima può infatti credere che la bulla abbia il sostegno dei pari. In verità anche loro fanno le spese dell’aggressività della bulla e si legano a quest’ultima con un patto di esclusività che non ammette altre relazioni. In realtà, le gregarie della bulla, più che apprezzarla, la temono.

 

E gli altri?

La maggioranza silenziosa delle altre coetanee, pur non intervenendo in difesa della vittima, probabilmente non approva le prepotenze ma di fatto le tollera, per paura di ritorsioni, per indifferenza, per quieto vivere.

Ma da cosa origina il bullismo femminile? Quali conseguenze ha su bulla e vittima? Cosa si può fare?

 

Per approfondire

Simmons R. (2011). Odd girl out. The Hidden Culture of Aggression in Girls. Houghton Mifflin Harcourt, New York.

Bullismo femminile: quali conseguenze, quali cause, come accorgersene

Di cosa hanno paura gli adolescenti? Del cyberbullismo

Hikikomori: isolarsi per troppa vergogna e dire no al conformismo

L’amicizia tra ragazze in adolescenza: la migliore amica

 

Photo credit: lusi

 

Rosalia Giammetta, psicologa e psicoterapeuta, si occupa di adulti e adolescenti, a Roma. In particolare, è specialista in disturbi d’ansia e depressione e nella prevenzione dei comportamenti a rischio. Ha condotto numerose attività di formazione e ha pubblicato il volume L’adolescenza come risorsa. Per saperne di più, visita la sua pagina personale e leggi gli altri articoli .

Per consulenze psicologiche, psicoterapia, scrittura di progetti, seminari o altre richieste, puoi scriverle una mail su [email protected] oppure telefonarle al 349.8195168 e prendere un appuntamento.

 


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Rosalia Giammetta

Psicologa, psicoterapeuta a orientamento psicodinamico, specialista in disturbi d'ansia, esperta in psicologia dell'adolescenza e dinamiche di gruppo, progettista. Leggi gli altri articoli di Rosalia Giammetta.

2 Risposte

  1. marco ha detto:

    non è vero che le bulle colpiscono solo ragazze anche ragazzi per farsi temere in tutti i modi possibili e quando capisce di non poter riuscire si fa aiutare .Per la bulla tutto è lecito dal cyberbullismo ai coltelli alle armi

  2. marco ha detto:

    la ragazza bulla se non riesce da sola si fa aiutare dai maschi bulli per infliggere la maggiore punizione possibile e farsi temere