Stress, eustress, distress. Cosa sono? Una breve disamina

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La parola stress è divenuta familiare nel nostro vocabolario. La  psicologia la prese in prestito dalla metallurgia, in cui indica la capacità dei metalli di resistere agli sforzi e alle pressioni alle quali sono sottoposti. La parola stress significa per l’appunto pressione. E infatti ci rivolgiamo a noi stessi dicendoci che siamo sotto pressione quando siamo particolarmente stressati, affaticati, scarichi.

 stress

Lo stress è sempre negativo?

No, non sempre lo stress è negativo. È utile da tenere in considerazione che lo stress, invece, in una situazione di emergenza può salvarci la vita. Per esempio trovandoci nell’ipotetica situazione di essere davanti a un leone inferocito,  la velocità e la forza che lo stress può  attivarci sono preziosissime. Ma se ci trovassimo spesso davanti  a un leone, lo stress diverrebbe troppo da sopportare fino al punto di essere nocivo per la nostra salute fisica e mentale.

È importante sapere che gli effetti negativi dello stress sfociano soprattutto in tre direzioni:

  • disturbi fisici (sfoghi cutanei, mal di testa, ecc);
  • calo di energia e dei livelli d’azione;
  • comportamenti inadeguati (es: ci arrabbiamo per un nonnulla o con le persone più indifese).

Lo stress è un insieme di reazioni di natura sia fisiologica e psichica che l’organismo mette in atto per rispondere a una data  situazione.  Ognuno di noi risponde agli eventi stressanti in maniera diversa, dal momento che ognuno di noi nell’arco della vita fa esperienze diverse, apprende diverse strategie di azione e di pensiero. Alcuni saranno più pronti nell’affrontare certe situazioni, mentre altri meno. Le valutazioni personali degli eventi e delle cose subiscono l’effetto delle esperienze passate e delle credenze che si sono strutturate in seguito ad esse.

Dicevamo prima che non sempre lo stress è cattivo. In psicologia, si è soliti chiamare lo stress buono: eustress (eu dal greco bello, buono), mentre lo stress cattivo: distress. L’eustress è quello che, nella nostra quotidianità, ci aiuta ad affrontare e superare le varie sfide che la vita ci propone, come ad esempio delle maggiori responsabilità in un qualche ambito che una volta assolte ci faranno sentire più soddisfatti e con un più alto grado di autostima. Il distress, termine aulico che sta a indicare lo stress così come comunemente lo intendiamo, è quello che ci provoca maggiori difficoltà, come conflitti emotivi, ansie, disturbi fisici, che ci coinvolgono al punto tale che è difficile prenderne le distanze in un breve lasso di tempo. Possono essere fonti di distress un licenziamento arrivato all’improvviso, la perdita di una persona cara, un imminente intervento chirurgico, qualsiasi cosa che faccia vacillare la terra su cui muoviamo i nostri passi.

Ma è la terra che si muove sotto i nostri piedi o siamo noi ad aver smarrito il senso dell’equilibrio? Forse è vera più la seconda delle nostre affermazioni, dal momento che ogni persona ha dei propri livelli di tolleranza allo stress e delle proprie tecniche di gestione di questo. Ma non bastano le strategie o le tecniche di gestione, bisogna aver attivato una qualità della volontà saggia: la flessibilità. Essere flessibili aiuta al riadattamento delle nostre energie psichiche e all’attivazione delle nostre capacità creative nel risolvere le situazioni per noi problematiche. Le doti creative non sono a uso esclusivo degli artisti o dei geni, ma appartengono a ognuno di noi e come tali possono essere coltivate. Le si possono scoprire e coltivare solo dopo essere entrati in contatto con la natura delle nostre modalità disfunzionali legate alla nostra storia. Ciò comporta che la persona acquisisca una maggiore consapevolezza di quest’ultima, con la conseguente possibilità di lasciare lentamente andare alcuni schemi rigidi di pensiero per poter iniziare a lasciar spazio al crescere delle proprie potenzialità, al riacquistare il proprio potere personale. Seguendo la linea direttiva “conosci, possiedi, trasforma” dello psichiatra fiorentino Assagioli, noi tutti abbiamo la possibilità di poter vivere appieno, diminuendo i nostri livelli di stress.

 


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Gioele D'Ambrosio

Psicologo, psicoterapeuta. Esperto in disturbi d'ansia e dell'umore, attacchi di panico, dipendenze affettive, supporto alla genitorialità e alla famiglia. Conduce gruppi per la crescita personale, lo sviluppo della consapevolezza e della spontaneità. Leggi gli altri articoli di Gioele D'Ambrosio.

4 Risposte

  1. giusto balzani ha detto:

    ho avuto un episodio di vacanza rovinata da una agenzia che mi aveva prenotato “ALL INCLUSIVE” . Alla reception dell’Hotel il giorno dell’arrivo , se volevo la camera , ho dovuto pagare un extra di €.500,00 non contemplato nel contratto . Ho avuto un episodio ansioso che mi ha accompagnato per tutta la vacanza e me l’ha in pratica rovinata . Può capitare ? o è capitato solo a me ?. Gradirei il vostro parere per sapere da cosa dipende . mi hanno parlato di Distress . ancora oggi se ci penso mi arrabbio . grazie se mi risponderete . giusto Balzani

    • Gioele D'Ambrosio ha detto:

      Mi sembra il minimo dopo quello che le è successo. Ha subito una grande ingiustizia. L’ansia durante la vacanza è dipesa da come ha gestito la sua rabbia in quel frangente. Probabilmente la strategia di gestione della rabbia e dello stress utilizzata in quel frangente non è stata vincente. Se l’ansia è riferibile solo a quella settimana e desidera superare l’accaduto può svolgere un breve percorso di terapia mirata. Per qualsasi cosa, se habisogno di nominativi nella sua area, o capire a quale specialista rivolgersi, mi contatti alla mia email!

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