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Alzheimer: identità smarrite

La malattia di Alzheimer è una sindrome a decorso cronico e progressivo che colpisce circa il 5% della popolazione al di sopra dei 65 anni. Si tratta senza dubbio di una malattia invalidante, ma qual’è il dramma di chi sta vicino alle persone malate di Alzheimer e quali sono le difficoltà che incontrano soprattutto i familiari?

Genitori empatici, figli emotivamente più intelligenti

Quando i genitori offrono empatia ai loro figli e li aiutano ad affrontare sentimenti negativi come la rabbia, la tristezza e la paura, gettano tra sé e loro un ponte di sincverità e di attaccamento, allo stesso tempo insegnano ai loro figli a fidarsi dei propri sentimenti, a regolare le proprie emozioni e a risolvere i propri problemi accrescendo la stima di sé, ma anche la sicurezza e la fiducia in se stessi e negli altri.

Rifiuto del contatto fisico

Il contatto fisico tra due persone può assumere significati diversi, a seconda delle persone coinvolte. Alcune di esse schivano i baci sulla guancia, gli abbracci o evitano i luoghi affollati dove il contatto tra le persone è quantomeno inevitabile. Nervosismo, angoscia, senso di soffocamento sono le sensazioni che solitamente assalgono chi rifugge il contatto fisico. Sentire che l’altro ha superato la distanza di sicurezza e magari ci sta abbracciando spontaneamente anche solo per dimostrare riconoscenza, ci crea disagio, imbarazzo, fastidio, malessere: è come sentirsi nudi, senza protezione.