Perchè quando siamo tristi ascoltiamo canzoni tristi?

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Ragazzo triste come me
che sogni sempre come me
non c’e’ nessuno che ti aspetta mai perché non sanno come sei
Ragazzo triste sono uguale a te

Questa canzone fu cantata qualche annetto fa da Patti Pravo. Ve la ricordate? Fu anche utilizzata in una scena del film “Sapore di Sale” nella quale alcuni ragazzi la cantavano guardando il mare all’orizzonte in una giornata di fine estate. E chissà quante altre persone l’hanno cantata sentendo vicine quelle parole.
Alcuni ricercatori psicologi Annemieke Van den Tol e Jane Edwards hanno portato aventi alcuni studi ed hanno scoperto che le persone quando sono giù di morale scelgono appositamente di ascoltare canzoni tristi e melanconiche. Non basta. Il desiderio è decisamente più intenso subito dopo l’insorgere di uno stato d’animo tristanzuolo.musica_triste

Perché facciamo questo?

Come mai quando ci sentiamo tristi abbiamo voglia di ascoltare musiche o canzoni melanconiche e struggenti? Cosa pensiamo di ottenere da questo ascolto se già abbiamo il morale a terra?
A.Van den Tol e J.Edwards hanno scoperto che gli ascoltatori scelgono la musica triste fondamentalmente per quattro ragioni:

1.Sentirci connessi

Quello che sto per dire può sembrare paradossale, ma a volte una canzone triste può farci sentire meno soli. Ascoltando un testo o una melodia prodotta da qualcuno che prima di noi ha sperimentato e vissuto lo stesso nostro sentimento, può avere un benefico effetto sulla nostra psiche. Allo stesso tempo sentire che la stessa canzone è condivisa da più persone (immaginiamo in un concerto) ci regala un senso di comunione, di connessione con gli altri.È il non sapersi soli che ci salva dal dilagare della tristezza. “Ragazzo triste sono uguale a te…”.
Alcune persone cercano musiche o testi precisi in modo che possano rivivere quelle stesse emozioni e sembra che il fatto di riviverle le aiuti a risolversi, a prenderne le distanze. Avviene una specie di rivalutazione dello stato emotivo che lentamente porta fuori dalla tristezza.

2.Il messaggio contenuto nella canzone

Altre volte si usufruisce di una musica melanconica e struggente perché ci si ritrova e ci si riconosce nel messaggio contenuto nella canzone stessa. Le canzoni italiane sono scritte da grandi parolieri. Si potrebbe fare una lista infinita di canzoni tristi che contengono testi bellissimi. Credo che ognuno di noi abbia una sua playlist in materia. Al momento penso a due testi in particolare: “Ciao” di Vasco Rossi e “Insieme a te non ci sto più” cantata da Caterina Caselli. In entrambe le canzoni, il messaggio è quasi un invocazione a cambiare pagina, si parla di una relazione di coppia finita, delle speranze andate in fumo e della voglia di ricominciare e di guardare al futuro.

3.La musica come distrazione

Un’altra ragione per cui una persona ascolta canzoni con un mood triste sembra essere quella di distrarsi. In questo caso la musica viene associata di più al suo valore estetico che al contenuto. La si ascolta perché la si ritiene bella, perché piace. I due ricercatori ipotizzano che la musica ritenuta bella e piacevole aiuta ed invita le persone ad un ascolto più attento, ottenendo in questo modo l’evasione dalla situazione che stanno vivendo.

musica4. Rivivere il passato

Infine, le persone potrebbero scegliere di ascoltare canzoni melanconiche per rievocare dei momenti passati. La musica è legata a dei ricordi e viene utilizzata proprio per recuperare quei ricordi…
E voi che canzone avete nel cuore quando volete ricordare luoghi, persone, momenti particolari? Io, per esempio, ero molto legato a “E tu come stai?” di Claudio Baglioni.
La cosa interessante che emerge da questo studio è che quando le persone ascoltano la musica con questo scopo, il loro stato d’animo non migliora.
Chissà come mai….?
Al di la di questo studio, è importante tenere presente che anche gli stati d’animo più negativi, se non sono diventati cronici, passano nel breve/medio periodo, ridonandoci la possibilità di scegliere nuove musiche, magari più attivanti.

 

Riferimenti:
Van den Tol, AJM, & Edwards, J. (2014) Listening to sad music in adverse situations: How music selection strategies relate to self-regulatory goals , listening effects, and mood enhancement. Psychology of Music .

Van den Tol, AJM, & Edwards, J. (2011) A rationale for sad music listening after experiencing adverse emotional events. Psychology of Music , 41(4), 440–465.

 

 

Per consulenze psicologiche, psicoterapia, seminari o altre richieste, puoi scrivere a Gioele D’Ambrosio oppure telefonargli al 339.7098160.

 


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Gioele D'Ambrosio

Psicologo, psicoterapeuta. Esperto in disturbi d'ansia e dell'umore, attacchi di panico, dipendenze affettive, supporto alla genitorialità e alla famiglia. Conduce gruppi per la crescita personale, lo sviluppo della consapevolezza e della spontaneità. Leggi gli altri articoli di Gioele D'Ambrosio.

4 Risposte

  1. Gabriele ha detto:

    Bello e divertente. Partecipo anche io con la mia playlist

    Tiziano Ferro – La differenza tra me e te
    Musical Romeo e Giulietta – ama e cambia il mondo
    Renato Zero – i migliori anni della nostra vita
    Laura Pausini – Io canto
    883 – la regola dell’amico
    🙂

  2. Piero ha detto:

    Accedo con una mia personalissima playlist utlizzando solo canzoni dei CCCP -CSI – PGR (si capisce che è uno dei miei gruppi preferiti?) grazie a tutti. namastè.

    1. Accade
    2. Del mondo
    3. Stati di agitazione
    4. Lieve
    5. Ah! Le Monde

    Io sto bene
    Io sto bene io sto male io non so dove stare
    Io sto bene io sto male io non so cosa fare
    Non studio non lavoro non guardo la tivù
    Non vado al cinema non faccio sport
    Non studio non lavoro non guardo la tivù
    Non vado al cinema non faccio sport

    E’ una questione di qualità è una questione di qualità è una questione di qualità
    O una formalità non ricordo più bene una formalità
    Come decidere di tagliarsi i capelli
    Di eliminare il caffè o le sigarette
    Di farla finita con qualcuno o qualcosa
    Una formalità una formalità una formalità
    O una questione di qualità

  3. Angela Mou ha detto:

    La mia playlist:
    Sei Bellissima – Loredana Bertè
    Tutto Chopin quando mi voglio distrarre ma sono triste
    Mi Manchi – Fausto Leali quando penso al passato
    Creep dei Radiohead quando mi sento una cogliona ( scusate il francesismo)
    Vedrai – Luigi Tenco quando sono triste e cerco un messaggio per tirarmi un po su
    🙂

  4. Lailelena ha detto:

    Interessante!
    Ecco la playlist del dolore:
    1) ‘Se telefonando’
    2) ‘Anche per te’
    3) ‘Almeno tu nell’universo’
    4) ‘Ragazzo triste’
    5) ‘Minuetto’
    6) ‘Tutt’al più’
    7) ‘Oggi sono io’
    8) ‘I giardini che nessuno sa’
    9) ‘Sally’
    10) ‘4 marzo 1943’
    Questa è una prima playlist….a domani per le altre 10!