Ansia o depressione: cosa NON dire a chi ne soffre

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Qualche giorno fa un paziente mi raccontava quanto accaduto con la sorella. La sorella gli ha detto: “Ma che ti manca? Hai tutto. Perché fai così?” e queste parole lo hanno fatto sentire in colpa. Mentre me ne parlava, il mio paziente era ancora dispiaciuto e non si dava pace per l’incapacità della sorella di capirlo.

 

Cosa NON dire a chi soffre di ansia o depressione

“Ma che ti manca?” è una delle tante frasi che sarebbe meglio non dire a chi ha problemi d’ansia o è depresso. Accanto a questa frase ce ne sono altre ancora:

  • Passerà, è solo una fase.
  • C’è chi sta peggio di te.
  • Non ti impegni abbastanza.
  • Tirati su! Fuori c’è il sole!
  • Distraiti!
  • Abbiamo tutti dei problemi.
  • Tu non vuoi stare meglio.

cosa NON dire a chi soffre di ansia o depressioneCos’hanno in comune tutte queste frasi? In breve, la mancanza di empatia nei confronti della persona che sta male. Disturbi d’ansia e depressione (ma vale per qualsiasi disturbo mentale) non sono modi di essere e vivere che uno si sceglie, almeno non a livello consapevole. E non sono modi di essere e vivere di cui ci si possa sbarazzare semplicemente grazie alla forza di volontà. Ansia e depressione sono comunque il miglior equilibrio che la persona ha trovato in quel momento, un equilibrio doloroso e che fa acqua da tutte le parti, certo, ma che va innanzitutto rispettato. Quello che voglio dire è che, prima di dare consigli, dovremmo cercare di sentire cosa sia la vita per la persona che abbiamo davanti.

Sentire le emozioni degli altri, cioè l’empatia, è però una capacità complessa e scomoda, perché in realtà quello che preferiamo fare è più spesso evitare le emozioni, le nostre e quelle degli altri.

Le frasi che elencavo prima sono tutte prive di empatia e di fatto, minimizzandone la sofferenza, fanno stare peggio la persona a cui sono dirette. Chi le pronuncia può però sentirsi con la coscienza a posto, perché crede di aver detto una buona parola. Quello che ha fatto è invece difendersi dal contatto con il dolore, contatto che fa sempre male e che è una grande seccatura.

 

Per approfondire

Perché è così difficile chiedere aiuto a uno psicologo?

Andare dallo psicologo o da uno psicoterapeuta? Perché dovrei farlo?

Cosa aspettarsi da una psicoterapia

Perché la psicoterapia è efficace?

 

Photo credit: TOBI707

 

Rosalia Giammetta, psicologa e psicoterapeuta, è responsabile dell’area prevenzione dei comportamenti a rischio in adolescenza per l’associazione PreSaM onlus. Si occupa di adulti e di adolescenti a Roma. È specialista in disturbi d’ansia e depressione. Nell’ambito dell’educazione alla salute e della peer education, ha condotto numerose attività di formazione e ha pubblicato il volume L’adolescenza come risorsa. Per saperne di più, visita la sua pagina personale e leggi gli altri articoli.

Per consulenze psicologiche, psicoterapia, scrittura di progetti, seminari o altre richieste, puoi scriverle una mail oppure telefonarle al 349.8195168 e prendere un appuntamento.

 


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Rosalia Giammetta

Psicologa, psicoterapeuta a orientamento psicodinamico, specialista in disturbi d'ansia, esperta in psicologia dell'adolescenza e dinamiche di gruppo, progettista. Leggi gli altri articoli di Rosalia Giammetta.

24 Risposte

  1. Cinzia ha detto:

    La mia amarezza? Leggere in semplici e poche parole, ora che tutto è compiuto, piccole soluzioni che poteva farmi capire e forse alleviare quello che provava veramente mio figlio Alessandro suicidatosi poco più di un anno fa all’età di 20 anni. Dopo di lui tanti hanno guardato con occhi diversi i propri figli e hanno potuto rimediare a situazioni di disagio fortunatamente non gravi.
    Ora mi chiedo: parlare ai ragazzi semplicemente e apertamente da parte di figure veramente preparate di stati depressivi a scuola, far circolare informazione chiara e sincera tra i genitori, quanto costa? Una preside d’istituto superiore mia ha risposto che parlare di queste cose è tabù, nessuno vuole prendersi simili pesi, neanche gli insegnati che schivano gli incontri mirati per loro.
    Noi perdiamo i nostri figli nella totale ignoranza e con la colpa di non aver avuto l’opportunità di lottato al loro fianco, di sostenerli, di accompagnarli nel loro dolore. E muoiono soli e disperati.

  2. Ruben ha detto:

    Salve dottoressa un interessante articolo se non fosse per una frase che trovo scorretta e sbagliata, lei dice che chi é depresso trova un equilibrio interiore doloroso che fa acqua da tutte le parti ma va comunque rispettato. Prima di dirle perché non sono d’accorso su questa frase mi presento, mi chiamo Ruben ed ho 22 anni. Un primo motivo per la quale non sono d’accordo con la frase su citata è perché questa frase si contraddice con il tema dell’articolo, io personalmente trovo più offensivo è fastidioso che qualcuno mi dice che il mio modo di pensare fa acqua da tutte le parti che qualcuno mi dice: tirati su! Che fuori c’è il sole.
    Non sono d’accordo anche perché per me la depressione non è una malattia, i pensieri che conducono alla depressione sono pensieri molto profondi che hanno radici nell’intimo delle persone. Quello che le voglio chiedere ha mai immaginato , di morire? di esalare il suo ultimo respiro? Di esserci e poi non esserci più? Del buio della morte ? Dell’incapacità di fare qualsiasi cosa alla morte? Io si e le dico che non è bello, ti senti perso e vuoto, tutto perde senso, qualsiasi gesto dal buono al cattivo, perde senso anche qualsiasi nostro pensiero.
    Immaginare la morte ci permette di capire quanto è vana la nostra vita, quanto in realtà siamo inutili noi esseri umani, quanto la nostra maggior parte del tempo la utilizziamo per cose futili.
    Mi scusi per il mio pessimo italiano ma spero che il concetto sia chiaro,

  3. Victoria ha detto:

    Grazie! Drssa! Ma che frasi ci consigla!

  4. giusy ha detto:

    Purtroppo dalla depressione non se ne esce.

  5. Elena ha detto:

    Buongiorno.
    Sono un’adolescente di 14 anni e, da circa un mese, mi sono accorta di avere molti dei sintomi elencati su Wikipedia. Facendo altre ricerche, giusto per avere la certezza del mio problema e non sparare boiate allo psicologo scolastico da cui vado, ho trovato questo sito. Ho letto gli articoli sui tagli, sulla depressione adolescenziale e dell’andare dallo psicologo… Infine questo. E mi rendo conto di quanto i miei amici, o meglio le persone che mi stanno care, dicano le frasi citate. E da qua, ho avuto l’ultima conferma del mio problema.
    Mi vergogno tantissimo a dirlo, soprattutto perché a noi adolescenti è spesso detto, per l’appunto, che lo facciamo solo per le attenzioni… E ciò che succede dopo, beh, è stato detto.
    Giusto perché la mia (di depressione) non basta, una mia cara amica ha lo stesso problema, causato da fattori differenti. E io non so come aiutarla… Non so che fare con me stessa, figuriamoci con gli altri… Cosa posso fare? Non le sono vicina, abitiamo in due posti diversi e lontani, ci siamo conosciute per caso in un gruppo… Io sono preoccupatissima per lei, soprattutto perché so cosa si prova. Non posso starle vicino, e odio questa cosa. Io il mio aiuto ce l’avrò da martedì in poi, fortunatamente, quindi non ho problemi… Ma voglio fare qualcosa per questa mia amica.

    • Rosalia Giammetta ha detto:

      Ciao, Elena. Consiglia alla tua amica di fare come te e di cercare un aiuto professionale, ad esempio lo psicologo della scuola o un consultorio familiare

  6. Maria Nadia ha detto:

    ho un figlio gemello eterozigote di 14 anni in piena depressione, secondo me, i sintomi descritti dalla dr.ssa calzano tutti.Ce ne stiamo rendendo conto i questo periodo,passaggio dalla media al Liceo.E’tutto negativo e traumatizznte per lui. Nessuno di noi lo incolpa del suo pessimismo ma purtroppo le frasi indicate le abbiamo usate anche noi genitori,credendo di fare del bene!Com’è facile sbagliare!! Per fortuna esistono centri che ci possono aiutare e proprio oggi mi sono rivolta ad uno di questi,per chiedere aiuto non solo per lui ma anche per la sorella che ha avuto problemi di autolesionismo, a suo dire ora risolti(ultimo episodio vigilia di Natale 2015).Ringrazio la psicologa Giammetta che ci aiuta anche solo con le risposte che da in questo forum e ci aiuta a fare un po’ di luce.Io non sono di Roma e quindi nn posso rivolgermi a lei e è vero,è anche un problema di costi, ma i consultori sono gratuiti e per fortuna eistono.Spero tanto di trovare uno specialista che aiuti questi miei ragazzi perchè io soffro molto per e con loro! Grazie

    • Rosalia Giammetta ha detto:

      Grazie, Maria Nadia. Un consultorio può essere di grande aiuto. Ha fatto bene a contattarli.

  7. gianmarbell ha detto:

    Un tema attuale e molto sentito, con la Dissocupazione stiamo vivendo situazioni che svarcano il buon senso. E l’ansia e la depressione trovano terreno fertile pronte a spandersi. Andare dal psicoterapeuta? Sono a favore, ma come se le paga se non si ha il denaro?. Non ne parliamo attraverso la convenzione sanitaria … leggere tanto QUI PSICOLOGIA e con i migliori auguri di non sprofondare.

    • Rosalia Giammetta ha detto:

      Se aiuta a stare meglio, perché non leggere Qui psicologia? Grazie per l’amara simpatia, Gianmarbell.

  8. Luciano ha detto:

    Buongiorno,
    Ho 34 anni , mi sono sposato da 4 anni, e ho un bimbo di 2 anni.
    I miei problemi sono iniziati quando per svariate ragioni di organizzazione familiare ho dovuto accettare di andare quasi tutti i giorni a casa dei miei suoceri. A casa mia vado solo per dormire e invece vorrei starci più tempo ma questo non è possibile.
    Iniziano i primi capogiri, tachicardia, nausee, dolori alla gabbia toraica, … insomma finisce un sintomo e subito ne arriva un altro…non capisco cosa succede al mio corpo e vado in panico a tal punto da evitare di andare a mangiare la pizza al ristorante, a saltare qualche giorno di lavoro,ecc ecc…
    Faccio un ECg e tutto ok, un ecografia al cuore e mi trovano una lieve insufficienza della valvola mitralica che fino a prima non mi aveva mai dato nessun fastidio…
    Inizio a concentrarmi su mio cuore ed al fatto che ho problemi cardiaci e ora per ogni cosa penso che sia colpa di quella valvola… sto sempre in apprensione, ho la muscolatura a volte tesa, a volte mi accorgo di avere i denti serrati (tipo bruxismo).
    Come posso fare per ritornare quel ragazzo spensierato di una volta e vivere meglio e godermi il mio bimbo di 2 anni ?
    Vi ringrazio anticipatamente.

    • Rosalia Giammetta ha detto:

      Luciano, rivolgiti a un collega psicologo per un percorso di sostegno psicologico.

  9. anna ha detto:

    INTERESSANTE IL SUO ARTICOLO SONO LA MAMMA DI UNA RAGAZZA CON S.T.MALATTIA RARA MOLTO ANSIOSA DEPRESSA SPECIE NEL PERIODO DEL CICLO E PURTROPPO CREDO DI USARE SPESSO LE FRASI CHE A CITATO ; O NOTATO CHE QUANDO CROLLO E NON O PIU PAROLE CIOE PIANGO LEI SEMBRA STIA MEGLIO GRAZIE

    • Rosalia Giammetta ha detto:

      Forse bisognerebbe riflettere sulla dinamica relazionale tra lei e sua figlia.

  10. Valeria ha detto:

    il figlio del mio compagno è depresso.ha tutti i sintomi della depressione adolescenziale. ha già provato a fare 2 anni di psicoterapia ma non ha funzionato..ha solo svuotato le tasche! il ragazzo non sa della mia esistenza perché il padre ha paura che la usi come scusa per allontanarsi ancora di più da lui. la depressione c è dapprima della separazione dei genitori ( tranquilla e consensuale) non è peggiorata dopo. sembra che nessuno sappia perchè questo ragazzo ormai 18enne non provi nessun interesse per la vita se non per il divano e tv. c è sempre la paura di un gesto definitivo…..

  11. Jessy ha detto:

    Ha fatto benissimo a postare questo articolo
    Io con l’esperienza seppur ho 15 anni purtroppo la depressione so cos e a causa dei miei genitori a me stava il compito di tirarli su di morale queste frasi non le ho mai utilizzate ho sempre tentato di fargli capire che io li comprendo mia madre spesso però diceva a mio padre che ha tutto che non deve fare così ecc…
    La parte peggiore e che se uno ha una ricaduta l’altro gli va dietro e io devo tentare di ristabilizzare la situazione.
    Consigli su cosa dirgli per non essere troppo monotona?
    P.s. Le ho scritto anche sul post del autolesionismo..

    • Rosalia Giammetta ha detto:

      Ciao, Jessy.
      Beh, credo che tu debba fare la figlia e ciò che ti compete per i tuoi 15 anni, e non concentrarti solo sul tirar su il morale dei tuoi genitori o ristabilizzare la situazione. Questo non è compito tuo.

  12. John ha detto:

    Riflessione molto interessante e utile. A volte non ci si rende conto delle stupidaggini che si dicono.

  13. rossella ha detto:

    Cara dottoressa che bella idea ha avuto!Spero che in tanti leggano il suo articolo..e che qualcuno finalmente capisca quanto non aiuta sentirsi dire frasi ovvie ma tanto inutili.Spero che presto suggerisca loro frasi piu’ efficaci.

    • Rosalia Giammetta ha detto:

      Buonasera, Rossella. Secondo me un buon punto di partenza è dire che si è dispiaciuti (e possibilmente che questo sia vero). Sembra anche questa una frase ovvia, ma se non si sente un po’ il dolore dell’altra persona e se non si comunica all’altra persona il rispetto verso questo dolore non si va da nessuna parte.