Dizionario di quipsicologia.it – lettera A – da Adolescenza ad Autostima

A | B | C | D | E | F | G | H | I | J | K | L | M | N | O | P | Q | R | S | T | U | V | W | X | Y | Z

 

A

  • Adolescenza
  • Agorafobia
  • Alessitimia
  • Allucinazione
  • Ambivalenza
  • Anedonia
  • Anoressia
  • Ansia
  • Archetipo
  • Ascolto attivo
  • Ascolto dicotico
  • Attaccamento
  • Attacco di panico
  • Atteggiamento
  • Autismo
  • Autoefficacia
  • Autostima



Adolescenza

Periodo intermedio tra l’infanzia e l’età adulta che va dai 10 ai 19 anni, caratterizzato da profonde modifiche corporee, psicologiche e sociali.

In particolare, in questa fase della vita ragazzi e ragazze si confrontano con la maturazione del corpo, rimodellano l’identità personale e i legami all’interno della famiglia, costruiscono sempre più relazioni affettive al di fuori di quest’ultima.

 

Agorafobia

È la profonda paura che possa succedere qualcosa di negativo o ci si possa sentire male e senza la possibilità di venire soccorsi se ci si trova in luoghi pubblici o non familiari. Quest’ansia può essere talmente grande da impedire di uscire di casa e da rendere necessario l’essere accompagnati da un’altra persona.

 

Alessitimia

L’incapacità di riconoscere e descrivere a parole le proprie emozioni. È un tratto di personalità spesso accompagnato da scarsa introspezione, poca empatia e uno stile di pensiero povero di fantasia e molto concreto.

Il termine “alessitimia” fu coniato dagli psichiatri e psicoanalisti statunitensi Peter Sifneos e John Nemiah agli inizi degli anni ‘70 sulla base delle osservazioni cliniche di pazienti che soffrivano di disturbi psicosomatici.

 

Allucinazione

La percezione di qualcosa che non esiste e che viene però considerato reale. Esempi di allucinazioni sono il sentire delle voci di persone che dialogano tra loro e che non sono presenti o il vedere piccoli animali che però non ci sono.

 

Ambivalenza

La presenza contemporanea di emozioni, pensieri o intenzioni contraddittori e relativi a una stessa persona o situazione, ad esempio il provare sia sentimenti positivi che negativi verso il proprio partner.

 

Anedonia

Perdita della capacità di provare piacere.

 

Anoressia

Disturbo del comportamento alimentare (DCA). Le caratteristiche principali dell’anoressia sono il terrore d’ingrassare e il rifiuto del cibo: il peso è costantemente tenuto sotto controllo e la persona può diventare talmente magra da mettere in pericolo la sua stessa vita.

È un disturbo diffuso soprattutto tra le donne ed è associato a una percezione distorta del proprio corpo, che viene visto grasso anche quando non lo è.

Il trattamento medico-dietetico ha lo scopo di riportare il peso nella norma, mentre le cause dell’anoressia vanno curate con la psicoterapia, che richiede la collaborazione di tutto il nucleo familiare.

 

Ansia

Stato di apprensione o allarme, senza che nella realtà siano presenti motivi di pericolo. L’ansia ha spesso anche sensazione corporee come l’aumento della sudorazione e la tachicardia.

 

Archetipo

Una rappresentazione universale, primitiva, innata, di una particolare esperienza o di un oggetto. Lo psichiatra svizzero Carl Gustav Jung, fondatore della psicologia analitica, considera gli archetipi come appartenenti a tutti gli esseri umani, elementi che formano l’inconscio collettivo. Esempi di archetipi sono l’Ombra (la parte istintiva e irrazionale) o la Grande Madre (l’immagine della fertilità e della creazione).

 

Ascolto attivo

Stile di ascolto che deriva dalla terapia centrata sul cliente. L’ascolto attivo si basa sull’empatia e in esso la persona che ascolta cerca di vedere le cose dal punto di vista di chi le racconta, senza giudicare né dare consigli. Oltre a ciò, chi ascolta interviene con riformulazioni e chiarificazioni che trasmettono a chi racconta la sensazione di essere capito.

 

Ascolto dicotico

Tecnica sperimentale in cui a ciascun orecchio è presentato uno stimolo uditivo diverso.

 

Attaccamento

La capacità di stabilire legami affettivi e di agire per mantenere la vicinanza con un’altra persona che protegge e dà calore.

La teoria dello psicoanalista britannico John Bowlby ritiene l’attaccamento una tendenza innata nell’essere umano: il bambino cerca la madre per ricevere sicurezza più che per essere nutrito.

A seconda di come la figura che accudisce il bambino risponde alle sue richieste di vicinanza e protezione, si sviluppano specifici stili di attaccamento, cioè modi di entrare in relazione con gli altri, che permangono nell’età adulta (sicuro, insicuro-evitante, insicuro-ambivalente, insicuro-disorganizzato).

 

Attacco di panico

Episodio improvviso di angoscia o paura molto intense, in cui la persona ha tremori, tachicardia, vertigini o sensazione di testa leggera, nausea, disturbi addominali, respira in modo accelerato e superficiale, suda in eccesso, ha la sensazione di soffocare. Oltre a queste sensazioni corporee, la persona può avere il timore di perdere il controllo, di morire o di stare per impazzire.

La persona che soffre di attacchi di panico ritiene spesso di avere un problema soltanto sul piano fisico, ad esempio una malattia fulminante come un infarto o un ictus, e non riconosce la natura psicologica di queste forti reazioni corporee.

 

Atteggiamento

Valutazione positiva o negativa che una persona fa, non sempre rendendosene conto, riguardo a situazioni, gruppi od oggetti.

 

Autismo

È un disturbo che compare nei primissimi anni di vita. Il bambino o la bambina con autismo non guarda negli occhi i genitori né sorride loro, non gioca con i coetanei, parla in modo incomprensibile o non parla affatto, fa le cose sempre nello stesso modo e ha enormi difficoltà dinanzi ai cambiamenti.

 

Autoefficacia

La sensazione di essere in grado di fare una determinata attività.

 

Autostima

Valutazione che la persona fa di se stessa, come si considera e si percepisce.