Facebook: il tuo profilo ti somiglia più di quanto credi

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Facebook ci mostra per quello che siamo nella vita reale? Ebbene sì.

Che su Facebook ci si costruisca un’immagine migliore di quella reale è una idea erronea, uno stereotipo.

Facebook: il tuo profilo ti somiglia

Su Facebook diciamo la verità…

Che Facebook sia pieno di profili falsi (fake), in cui chi si registra mente sul nome, sull’età, sul sesso o addirittura si spaccia per un’altra persona, è un altro stereotipo molto diffuso.

Il modo con cui ci proponiamo, l’identità che ci costruiamo su Facebook sono il più delle volte abbastanza somiglianti a come siamo nella realtà quotidiana.

Le bugie su Facebook si scoprono molto presto e mentire non è quindi molto conveniente. Il punto centrale è il controllo che abbiamo sul modo in cui ci presentiamo agli altri: è un controllo soltanto parziale. L’idea che chi visita il nostro profilo si fa di noi dipende dai contenuti che vi abbiamo inserito (post vari, foto, etc.) ma anche dai commenti che vi aggiungono le altre persone nostre amiche.

In definitiva tutto parla di noi e dà indicazioni su chi siamo. Di conseguenza, ci sono buone probabilità che gli utenti di Facebook presentino un’immagine di se stessi realistica e non un’immagine idealizzata, che si descrivano cioè per come sono più che nel modo in cui vorrebbero essere.

 

Facebook e il narcisismo

A proposito di immagine di sé idealizzata, è interessante considerare il particolare stile con cui le persone narcisiste vivono Facebook. Per loro Facebook è una vetrina in cui farsi ammirare e mostrare quanto sono originali, in che posti magnifici vanno in vacanza, che libri intelligenti leggono.

Facebook: il tuo profilo non ti somiglia

…oppure raccontiamo bugie?

Questo benessere così sbandierato è però solo una facciata e chi è narcisista è in realtà insicuro, dipendente dal parere degli altri, non molto convinto del suo valore, ha cioè una bassa autostima.

Su Facebook, i narcisisti modificano ogni giorno la loro pagina del profilo e mediante essa propongono, così come fanno nella vita reale, un quadro di se stessi dall’apparenza smagliante: più di quanto non facciano persone con un basso livello di narcisismo, cambiano spesso la foto, scegliendone sempre una in cui appaiono in piena forma o intenti in attività straordinarie, e aggiornano il loro status anche più volte al giorno, utilizzando toni eccessivi che vogliono suscitare una reazione negli altri.

Le persone narcisiste accettano inoltre anche le richieste d’amicizia che provengono da sconosciuti, così da avere una platea più ampia che li applauda, e apprezzano i commenti fatti sulla loro bacheca senza però essere molto attivi sui profili degli altri.

I narcisisti si comportano su Facebook come si comportano nella vita reale: tentano di risollevare la loro autostima e cercano rassicurazione rispetto ai loro meriti appoggiandosi alle altre persone e dando in cambio molto poco. Facebook è un palcoscenico che soddisfa il loro bisogno di riconoscimento da parte degli altri, e in questo può funzionare talmente bene da diventare per alcuni una vera dipendenza.

Ma che sia chiaro: non è Facebook a generare narcisismo o dipendenza. Il narcisismo, o qualsiasi altra declinazione della personalità, è pre-esistente e si rivela su Facebook come in qualsiasi altro contesto.

 

Per approfondire

Mehdizadeh S. (2010). Self-presentation 2.0: Narcissism and self-esteem on Facebook. CyberPsychology, Behavior, and Social Networking. 13:357–364.

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Photo credit: Stock.xchng

 

Rosalia Giammetta, psicologa e psicoterapeuta, si occupa di adulti e adolescenti, a Roma. In particolare, è specialista in disturbi d’ansia e depressione e nella prevenzione dei comportamenti a rischio. Ha condotto numerose attività di formazione e ha pubblicato il volume L’adolescenza come risorsa. Per saperne di più, visita la sua pagina personale e leggi gli altri articoli .

Per consulenze psicologiche, psicoterapia, scrittura di progetti, seminari o altre richieste, puoi scriverle una mail su [email protected] oppure telefonarle al 349.8195168 e prendere un appuntamento.

 


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Rosalia Giammetta

Psicologa, psicoterapeuta a orientamento psicodinamico, specialista in disturbi d'ansia, esperta in psicologia dell'adolescenza e dinamiche di gruppo, progettista. Leggi gli altri articoli di Rosalia Giammetta.

6 Risposte

  1. Salvatore Tonti ha detto:

    Io gestisco 3 pagine FB: due per l’Associazione Risorsa per la prevenzione mobbing Onlus di Torino e una con un’amica di Padova su cani e gatti che cercano famiglia. Poi ho il mio profilo FB personale (tacendo quello su Google+), che uso, in modo prevalente, come un blog per la diffusione di informazioni e notizie politiche economiche sociali culturali. Il mio screen time è molto elevato dunque.
    Devo dunque preoccuparmi per la mia salute mentale?

    • Rosalia Giammetta ha detto:

      Gentile Salvatore, apprezzo la sua ironia. Oltre che il suo impegno nel sociale. 😉

  2. Paolo ha detto:

    Buonasera,

    “Hai trovato interessante questo articolo? Condividilo su Facebook, Twitter, Google+, LinkedIn.”

    Gentilmente perche’ se non trovate positivo il social networking volete che si condividano i vostri articoli sulla piattaforma?

    Grazie
    Cordialità

    Paolo

    • Rosalia Giammetta ha detto:

      Gentile Paolo, dove ho scritto che i social network sono di per sé negativi?

  3. Leo ha detto:

    Ho trovato molto interessante il suo articolo. Io non sopporto facebook per molti dei motivi che lei ha citato, ma soprattutto per il fatto che crea dipendenza, come una droga. Lo vedo con i miei figli…

    • Rosalia Giammetta ha detto:

      Grazie, Leo. Facebook, come tutta la tecnologia, esercita a volte un fascino fortissimo, e non solo sui giovanissimi. Ecco perché è importante riflettere su di essa e cercare di non farsene risucchiare.