1 marzo giornata mondiale contro l’autolesionismo
Il primo marzo è la giornata mondiale sull’autolesionismo, un’occasione per parlare di autolesionismo e capirne di più.
Il primo marzo è la giornata mondiale sull’autolesionismo, un’occasione per parlare di autolesionismo e capirne di più.
di Rosalia Giammetta · Published 18 Luglio 2014 · Last modified 20 Luglio 2014
Nell’ultimo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità sulla salute degli adolescenti in più di cento paesi, la depressione è indicata come la causa principale di malattia e disabilità. Come capire che un adolescente è depresso?
Autolesionismo significa causare in modo intenzionale e ripetitivo un danno al proprio corpo. Non è un tentativo di uccidersi né di ottenere attenzione, ma un modo per cercare sollievo a emozioni e pensieri intollerabili.
La paura più grande che hanno gli adolescenti è di essere vittima del cyberbullismo. Il cyberbullismo è secondo loro un pericolo più grande delle droghe e delle molestie di un adulto. Qusti i dati di una recente ricerca di Save the Children.
Farsi male, tagliandosi con un rasoio oppure spegnendosi addosso le sigarette, è per alcune persone un rifugio in cui trovare sollievo da emozioni, pensieri, situazioni troppo intensi e impossibili da gestire in altra maniera.
Cutting significa tagliarsi la pelle con lamette o qualsiasi altro oggetto affilato (chiodi, forbici, coltelli), senza avere l’intenzione di uccidersi. È una forma ripetitiva di autolesionismo: chi la attua ha spesso una sensazione di sollievo da emozioni e situazioni intollerabili.
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Sarà l’occasione per fare esperienza di cosa voglia dire prendersi cura di se stessi.