1 marzo giornata mondiale contro l’autolesionismo
Il primo marzo è la giornata mondiale sull’autolesionismo, un’occasione per parlare di autolesionismo e capirne di più.
Il primo marzo è la giornata mondiale sull’autolesionismo, un’occasione per parlare di autolesionismo e capirne di più.
Abbiamo bisogno di sempre più tempo libero. Ma perché? Per fare cosa? Per consumarlo, riempiendolo di tecnologia e di merci.
Nonostante le apparenze, una persona narcisista non è sicura di se stessa né si piace: il bisogno dell’approvazione da parte degli altri è vitale.
Le tecnologie per comunicare ci permettono di stare sempre in contatto con gli altri. I rischi dell’essere costantemente immersi in questo flusso di comunicazione che passa soprattutto da Internet, Facebook, sms e mail sono diversi: l’eccessivo bisogno di conferme e idee provenienti dall’esterno, la difficoltà o l’incapacità di stare da soli e in contatto con se stessi, il timore della solitudine.
Farsi male, tagliandosi con un rasoio oppure spegnendosi addosso le sigarette, è per alcune persone un rifugio in cui trovare sollievo da emozioni, pensieri, situazioni troppo intensi e impossibili da gestire in altra maniera.
Cutting significa tagliarsi la pelle con lamette o qualsiasi altro oggetto affilato (chiodi, forbici, coltelli), senza avere l’intenzione di uccidersi. È una forma ripetitiva di autolesionismo: chi la attua ha spesso una sensazione di sollievo da emozioni e situazioni intollerabili.
Il primo colloquio di consulenza psicologica con gli psicologi e psicoterapeuti di Qui Psicologia è gratuito. Chi non abita a Roma può fissare un appuntamento per una consulenza via telefono o via Skype.
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Sarà l’occasione per fare esperienza di cosa voglia dire prendersi cura di se stessi.